si prosegue con l’innesto
e la collocazione degli innesti nei cassoni colmati di substrato generalmente di segatura per mantenere un grado di umidità adeguata. Si ottiene in questo modo un'unica pianta formata da due porzioni diverse.
In vivaio l’innesto si effettua meccanicamente. La macchina produce due forme complementari.
A seconda della macchina avremo l’innesto a
omega o l’innesto a denti. Per avere la formazione del callo e quindi l’unione tra i due bionti temperatura ed umidità dovranno essere controllate. Alta temperatura ed alta umidità garantiranno il successo dell’attecchimento. Questa pratica si chiama forzatura.
Le funzioni dell'innesto sono molteplici, tra cui: - regolare lo sviluppo, la longevità, la precocità.
La scelta del portinnesto influisce sulla vigoria, limitando lo sviluppo della parte aerea o rafforzandola, sulla longevità e, infine, sulla precocità della produzione, anticipando o ritardando l'epoca della fioritura;
- la resistenza a parassiti, malattie e fitofagi: il ricorso a portinnesti resistenti a particolari avversità permette di evitare attacchi agli apparati radicali o a contenerne gli effetti. L'esempio più eclatante è la lotta alla fillossera della vite tramite l'innesto dei vitigni europei su portinnesti americani più resistenti al fitofago.
A seguito di tale fase, i cassoni vengono portati in locali appositamente riscaldati a temperatura costante affinché vengano favorite le saldature tra la gemma ed il portainnesto. Una volta che le piante risultano essere germogliate, generalmente nel mese di Maggio, si procede con l’impianto nel vivaio.